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Fakes Da Alceo Dossena ai falsi Modigliani


 

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Fakes Da Alceo Dossena ai falsi Modigliani
Palazzo Bonacossi, via Cisterna del Follo 5 Ferrara - 7 aprile - 25 settembre 2022



FAKES da Alceo Dossena ai falsi Modigliani: prorogata fino al 25 settembre al Palazzo Bonacossi di Ferrara la mostra che indaga l’appassionante capitolo del falso nell’arte
 
L’allestimento ripercorre la vicenda artistica del cremonese Alceo Dossena (1878-1937), capace di imitare lo stile delle epoche del passato conferendo alle opere la giusta patina del tempo. Anche facoltosi collezionisti e direttori di musei caddero in inganno: la verità si scoprì solo nel 1928, dando avvio a una lunga stagione di processi. In mostra anche i falsi realizzati da Giovanni Bastianini, il più celebre scultore-falsario dell’Ottocento, Icilio Federico Joni, che si definì «pittore di quadri antichi», e Umberto Giunti, allievo ed erede di Joni. Non mancano casi ferraresi e padani, tra falsificazione e revival di uno stile neo-estense. Completano il percorso espositivo le celebri Teste di Modigliani: una beffa architettata per scherzo da tre studenti universitari e per protesta dallo scultore livornese Angelo Froglia. La mostra idealmente prosegue al Museo Schifanoia, dove è esposta una delle due copie fotografiche del Seppellimento di santa Lucia di Caravaggio.
  
Prosegue fino al 25 settembre 2022 a Ferrara la mostra FAKES da Alceo Dossena ai falsi Modigliani, organizzata nel quattrocentesco Palazzo Bonacossi dalla Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara in collaborazione con il Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Prorogata per l’estate, l’esposizione è nata da un’idea di Vittorio Sgarbi ed è curata da Dario Del Bufalo e Marco Horak con la collaborazione di Pietro Di Natale. Situata a pochi passi dal Museo Schifanoia, cui idealmente si collega, la mostra a Palazzo Bonacossi è a ingresso gratuito.
 
FAKES da Alceo Dossena ai falsi Modigliani approfondisce l’appassionante capitolo del falso nell’arte ripercorrendo la vicenda artistica del cremonese Alceo Dossena (1878-1937), formidabile creatore di sculture che trasmettono tutta la vitalità e il sapore degli originali precristiani, medioevali o rinascimentali cui sono ispirate. Dossena era capace di imitare uno stile piuttosto che un’opera in particolare, talvolta miscelando motivi derivati da artisti diversi. Inoltre, riusciva a donare alle sue creazioni la patina del tempo, rendendole così ancor più convincenti. Studiosi e direttori di musei di tutto il mondo le attribuirono a maestri del calibro di Simone Martini, Mino da Fiesole, Desiderio da Settignano, Antonio Rossellino, Donatello e Verrocchio.
 
Formatosi a Cremona, nel 1908 Alceo Dossena si trasferisce a Parma dove lavora come copista nella bottega dello scalpellino Umberto Rossi. Nel 1912 i due diventano soci e risalgono a quell’epoca alcune opere che imitano i modi di Benedetto Antelami. Di stanza a Roma durante la prima guerra mondiale, Dossena conosce gli antiquari Alfredo Fasoli e Alfredo Pallesi: saranno loro a commissionargli numerose sculture all’antica che venderanno poi come originali a facoltosi clienti americani. Intorno al 1926 iniziano a circolare le prime voci sull’esistenza di un artista italiano autore di falsi, ma lo scandalo scoppierà solo nel 1928 e prenderà il via una lunga stagione di processi. Da quel momento Dossena inizierà a firmare e datare i suoi lavori, affermandosi come uno dei maggiori virtuosi della scultura del tempo.
 
Ma il caso di Dossena non è il solo. Tra la fine del XIX e i primi decenni del XX secolo la richiesta di opere antiche da parte dall’aristocrazia europea e ancor più dai ricchi statunitensi è tale da favorire l’immissione sul mercato antiquario di numerosi falsi realizzati da altri abilissimi artisti-artigiani: Giovanni Bastianini, il più celebre scultore-falsario dell’Ottocento, autore di opere in stile rinascimentale, Icilio Federico Joni, che nella sua autobiografia del 1932 si definisce «pittore di quadri antichi», specializzato in tavole dal fondo oro nello stile dei Primitivi senesi, e Umberto Giunti, allievo ed erede di Joni.
 
Non mancano altresì casi ferraresi e padani, come documenta la selezione suggerita da Lucio Scardino, con sculture di artisti operanti tra Otto e Novecento che si impegnano a far rivivere uno stile neo-estense, tra falsificazione e revival; tra essi Gaetano Davia, Ambrogio Zuffi, Antonio Alberghini, Giacomo Zilocchi, Enzo Nenci, Ulderico Fabbri. 
 
“Falsi autentici” sono invece le celebri “teste di Modigliani” ritrovate nel Fosso Reale di Livorno nell’estate del 1984. Ritenute opere di Modì da eminenti critici d’arte, si scopre in seguito che si tratta di una beffa architettata, per scherzo, da tre studenti universitari, Pietro Luridiana, Pier Francesco Ferrucci e Michele Ghelarducci, e, per protesta, da Angelo Froglia, scultore e pittore livornese.
 
Al Museo Schifanoia, a integrazione della mostra di Palazzo Bonacossi, è esposta una delle due copie fotografiche del Seppellimento di santa Lucia di Caravaggio, oggi a Siracusa, realizzate dalla Fondazione Factum Arte in occasione della mostra Caravaggio. Il contemporaneo (Rovereto, Mart, 9 ottobre 2020 – 14 febbraio 2021). Davanti al “doppio” il visitatore può interrogarsi sull’identità dell’opera d’arte e al contempo apprezzare i risultati delle più moderne e sofisticate tecnologie che permettono di riprodurre con straordinario illusionismo la concretezza fisica di dipinti e sculture di ogni epoca. Nondimeno la copia può addirittura trarlo in inganno, richiamando idealmente le vicende accadute a coloro che si sono trovati a valutare l’autenticità delle opere dei falsari esposte a Palazzo Bonacossi.
 
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FAKES
da Alceo Dossena ai falsi Modigliani
Ferrara, Palazzo Bonacossi, 7 aprile – 25 settembre 2022
 
Da un’idea di
Vittorio Sgarbi
 
A cura di
Dario Del Bufalo e Marco Horak, con la collaborazione di Pietro Di Natale
 
Organizzata da
Fondazione Ferrara Arte e Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, in collaborazione con Mart, Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
 
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Giorni e orari di apertura
giovedì e venerdì 15–18.30
sabato e domenica 10.30–18.30 chiuso lunedì, martedì e mercoledì
Apertura straordinaria lunedì 15 agosto  dalle 10.30 alle 18.30
 
Ingresso gratuito
 
Prenotazioni
https://www.comune.fe.it/prenotazionemusei
 

Informazioni
tel. 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it
comune.fe.it/bonacossi
 
Ufficio stampa
Anja Rossi
3404190867
comunicazione.ferrararte@comune.fe.it
 
 
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