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Musei Civici di Arte Antica
Comune di Ferrara

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Chiesa e Monastero di S. Antonio in Polesine
 

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L’attuale chiesa è divisa in esterna, con gli affreschi seicenteschi di Francesco Ferrari e pala d’altare del bolognese Antonio Randa, e interna costituita dalle tre cappelle dove si conserva una rara e suggestiva testimonianza di affreschi trecenteschi di scuola giottesca d’area bolognese - riminese, dal coro delle monache con stalli lignei del Quattrocento e dalla tomba di Gurone d’Este (la lastra sepolcrale che si trova al centro del pavimento riporta incisa la data 1567)
Le Storie dell’Infanzia del Gesù, Vita della Vergine e Scene della Passione, opera di tre diversi maestri , occupano le due cappelle laterali; mentre quella centrale ha una volta a grottesche della scuola dei Filippi e pareti dipinte con un’ampia veduta paesaggistica e figure di Santi, l’Annunciazione nella lunetta e un elegante finto tendaggio a ventaglio.
Nella cappella del Rosario si possono ammirare, oltre ai Misteri del Rosario attribuito allo Scarsellino, l’affresco con La Flagellazione.

Dal 25 novembre del 2004 è stato nuovamente visibile, presso il Monastero , Il Compianto di Cristo gruppo di otto figure fittili la cui storia ha interessato, nel tempo, studiosi e intellettuali come Girolamo Baruffaldi e Giuseppe Antenore Scalabrini. Rimosso già nel 1987 dalla sua tradizionale collocazione - la nicchia di fronte alla cappella del Rosario - il Compianto ha beneficiato di un lungo intervento di restauro presso il laboratorio fiorentino di Andrea Fedeli, dietro supervisione dei Musei Civici Di Arte Antica.
Anticamente identificato con un Mortorio collocato nella Cattedrale di Ferrara, smembrato e poi ricomposto in circostanze ignote, Il Compianto si trova senz’altro nella chiesa interna di Sant’Antonio in Polesine ai tempi dell’occupazione francese, quando con l’abolizione della clausura ognuno aveva potuto imbattersi negli otto personaggi: Cristo, la Vergine, le Marie, Nicodemo, San Giovanni e Giuseppe d’Arimatea.

L’atmosfera di misticismo e contemplazione che circondano S.Antonio in Polesine colpisce chiunque si trovi a visitare il sito. Non vi è poi cartolina del monastero in cui non appaia il magnifico ciliegio giapponese che fronteggia la chiesa. L’albero piantato poco più di un cinquantennio fa (ma viene creduto, per lo più, addirittura plurisecolare) esibisce a primavera una sontuosissima fioritura rosa, che attrae frotte di visitatori. Il fenomeno viene regolarmente segnalato dalla stampa locale, ed al ciliegio sono state perfino dedicate poesie.
 
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