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Salone del Plebiscito


 

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Salone del Plebiscito

Sala Arazzi, Giuditta decapita Oloferne, arazzo, prima metà del XVII secoloCi troviamo nel Salone del Plebiscito, così denominato in ricordo del referendum del 1860 per decidere l’annessione dell’Emilia al Regno d’Italia. Risulta decorato alla sommità delle pareti da una fascia monocroma cinquecentesca. Le stanze sul lato destro del salone a partire dal XVII secolo furono sede del Maestrato dei Savi (organo di governo dell’epoca). Nelle immediate adiacenze, in un corpo di fabbrica non più esistente, Ercole I d’Este nella seconda metà del ‘400 aveva fatto costruire la cosiddetta “Sala Grande” per feste e spettacoli teatrali; qui nel 1531 Ludovico Ariosto, al fine di rappresentare a corte le proprie commedie, fece sistemare il primo teatro stabile in Italia, purtroppo distrutto da un incendio nel 1532.

Sul lato sinistro si può visitare la Sala degli Arazzi. Vi sono esposti due pregevoli arazzi fiamminghi: quello che rappresenta il “Pergolato con giardino” é stato eseguito tra il 1620 ed il 1630 da Jan Raes, famoso arazziere di Bruxelles attivo tra il 1593 ed il 1649; l’altro arazzo, composto da una fitta trama di lana e seta, è stato eseguito probabilmente ad Oudenaarde (città del Belgio) nella prima metà del XVII secolo e illustra l’episodio biblico relativo alla decapitazione di Oloferne da parte di Giuditta.
Da notare, inoltre, un armadio della seconda metà del Cinquecento, i vari oggetti di antiquariato del XVIII e XIX secolo, i ritratti di alcuni gonfalonieri che si sono succeduti nel corso del XIX secolo e di Rodolfo Varano, primo sindaco di Ferrara dal 1859 al 1867. Al centro della sala, infine, un rarissimo tavolo in marmo dipinto, dove é stata rappresentata la pianta della città di Ferrara e dintorni nel 1951, disegnata dall’ingegnere Carlo Savonuzzi e realizzata dai fratelli Paolucci di Rimini.




Crediti immagini:

Sala Arazzi, Giuditta decapita Oloferne, arazzo, prima metà del XVII secolo
 
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